MILANO (MF-NW)--La Bank of Japan ha aumentato il tasso di riferimento di 25 punti base, portandolo allo 0,75%, spingendo il costo del denaro al livello più alto dal 1995. La decisione, unanime e in linea con il consenso di mercato, rappresenta il secondo rialzo dei tassi da parte della banca centrale nel 2025 e si inserisce nel graduale allontanamento dalla sua politica monetaria ultra-accomodante.
INFLAZIONE DOVREBBE SCENDERE SOTTO 2% IN PRIMA METÀ 2026
L'Istituto ha ribadito che i tassi continueranno a salire qualora le prospettive delineate dovessero concretizzarsi, segnalando una crescente fiducia nella possibilità di poter raggiungere l'obiettivo di inflazione stabile perseguito dalla Banca Centrale da oltre un decennio. A novembre, i prezzi al consumo core si sono attestati al 3%, estendendo a 44 mesi consecutivi il periodo in cui l'inflazione è rimasta superiore al target del 2%. Guardando al futuro, la Banca Centrale prevede che l'inflazione core dei consumatori scenda al di sotto dell'obiettivo del 2% nella prima metà dell'anno fiscale 2026, per poi tornare ad accelerare successivamente.
YEN IN INDEBOLIMENTO MA DECISIONE GIÀ PREZZATA DAI MERCATI
"Ritengo che questo aumento dei tassi fosse da tempo necessario", dichiara Harumi Taguchic Chief Economist di S&P Global Market Intelligence. "Dalla dichiarazione emerge che l'orientamento della Boj resta invariato: se le condizioni economiche e dei prezzi si sviluppano come previsto, continuerà ad aumentare i tassi. Ciò significa che ulteriori rialzi sono probabili nel prossimo futuro". Dopo l'annuncio, lo yen si è indebolito fino allo 0,4% a 156,16 sul dollaro, per poi tornare vicino ai livelli precedenti, suggerendo che il rialzo era già stato scontato dai mercati. "Lo yen si è indebolito perché ci si aspettava che la Boj potesse offrire un orientamento leggermente più aggressivo sulla politica monetaria futura, ma non è emerso nulla di nuovo in tal senso", spiega Takayasu Kudo, senior economist di BofA Securities Japan. I rendimenti dei titoli di Stato giapponesi sono invece aumentati dopo la decisione, con il rendimento del benchmark a 10 anni sopra il 2% per la prima volta dal 2006, mentre il Nikkei 225 ha mantenuto gran parte dei guadagni registrati in precedenza.
DIVARIO TRA TASSI GIAPPONE E USA RIDOTTO DI 125 PB IN 2025
Ad ottobre, l'elezione di Sanae Takaichi come primo ministro aveva sollevato dubbi sulla capacità del governatore della Boj, Kazuo Ueda, di continuare la normalizzazione della politica monetaria, ma i costi politici legati alla pressione inflazionistica e alla debolezza dello yen hanno garantito che il governo non scoraggiasse l'iniziativa. Inoltre, Ueda ha sottolineato che le condizioni monetarie accomodanti continueranno a sostenere l'economia, evitando la percezione che la banca centrale stia agendo contro gli sforzi del governo. Il rialzo dei tassi evidenzia lo status di eccezione della Boj tra le principali banche centrali globali, l'unica aumentare i tassi quest'anno, mentre la Federal Reserve ha tagliato gli interessi per la terza volta. Nonostante l'aumento, i tassi giapponesi restano ben al di sotto del livello dell'inflazione, mentre quelli statunitensi superano la crescita dei prezzi, mostrando un progressivo avvicinamento dei due livelli. Il divario tra i tassi giapponesi e quelli statunitensi si è ridotto di 125 punti base quest'anno, senza però invertire la debolezza dello yen, che si mantiene intorno a 156 sul dollaro, rispetto alla media ventennale di 111,61.
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MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)
1911:01 dic 2025