07:31 | 24 apr 2024

MF CONTRARIAN: chip, come rafforzare la sicurezza degli approvvigionamenti

Di Cesare Rizza ed Elio Maciariello, avvocati dello studio legale Cleary Gottlieb

ROMA (MF-NW)--L’annuncio nel marzo scorso che la start-up di Singapore Silicon Box effettuerà un investimento greenfield da 3,2 miliardi di euro in Italia (al quale il governo italiano parteciperà fornendo un grant, soggetto all’approvazione della Commissione Europea) per un impianto produttivo di assemblaggio avanzato di chiplet ha riacceso i riflettori sulle strategie relative all’industria dei semiconduttori messe a punto dall’Ue e dal governo italiano.

È noto il ruolo cruciale che i chip giocano in tutte le filiere industriali avanzate, tra cui elettronica, automotive, aerospazio, difesa, robotica e intelligenza artificiale.

La gravità delle ripercussioni economiche della carenza di chip durante la pandemia ha indotto l’Ue, la cui quota di mercato globale è inferiore al 9% e che dipende fortemente da fornitori di Paesi terzi (Cina, Taiwan, Asia orientale), a tracciare con il Chips Act la strategia per incrementare la sua capacità produttiva e assicurare la maggiore resilienza della catena di approvvigionamento.

Una Comunicazione della Commissione Europea del febbraio 2022 ha riconosciuto che, alla luce delle barriere estremamente elevate all’ingresso e dell’intensità di capitale del settore, l’attrazione di investimenti privati per la realizzazione di chip fab richiede che ad essi si accompagni un sostegno pubblico.

La Commissione Europea può approvare misure di aiuto volte a facilitare lo sviluppo di determinate attività, purché i loro effetti positivi siano superiori al potenziale impatto negativo sugli scambi e sulla concorrenza. L’investimento sovvenzionato deve riguardare impianti di produzione integrata o fonderie aperte dell’Ue "primi nel loro genere", tali cioè da apportare al mercato interno elementi di innovazione per quanto riguarda i processi di fabbricazione o il prodotto finale. La misura massima dell’aiuto corrisponde al 100% del deficit di finanziamento accertato, ossia l’intero importo necessario per garantire che l’investimento sia effettuato in Europa.

L’aiuto deve inoltre avere un "effetto di incentivazione" (cioè, sostenere un progetto che non avrebbe luogo in Ue senza sostegno pubblico), essere adeguato, proporzionato e limitato al minimo indispensabile, e favorire una continua innovazione nell’ecosistema dei semiconduttori nell’Ue.

In linea con tali obiettivi l’Italia ha lanciato la strategia nazionale per la microelettronica puntando a rafforzare la posizione competitiva del Paese, garantire una maggiore attrattività per gli investimenti tecnologici e creare nuove opportunità di crescita. Un dpcm del 27 ottobre 2023 ha definito gli ambiti di applicazione e di intervento del Fondo per la promozione della R&S della tecnologia dei microprocessori (istituito con dl 17/2022 con l’obiettivo di sostenere la crescita della filiera nazionale dei semiconduttori, anche attraverso l’attrazione di nuovi investimenti) e le modalità di utilizzo delle risorse disponibili, pari a circa 4,15 miliardi di euro fino al 2030, destinate alla concessione di agevolazioni alle imprese attraverso lo strumento dei contratti di sviluppo gestiti da Invitalia.

A definire i termini e le modalità di accesso alle risorse del Fondo è intervenuto l’11 scorso il decreto direttoriale del ministero delle Imprese e del Made in Italy concernente l’apertura dello «sportello semiconduttori» al quale, dal 30 aprile, potranno essere presentate le domande a valere sullo strumento de quo. (milanofinanza.it)

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2407:31 apr 2024