MILANO (MF-NW)--Goldman Sachs Research si aspetta che l'indice S&P 500, nel 2025, metta a segno il terzo anno consecutivo di rialzi - stimandolo in area 10% inclusi i dividendi, grazie a un aumento dell'Eps delle società incluse nel listino dell'11% nel 2025 (e del 7% nel 2026).
Questo perchè la crescita dei ricavi delle società quotate sull'indice tipicamente segue il trend del Pil: le stime degli strategist di GS puntano a un aumento delle vendite del 5%, in linea con quelle sul Pil (+2,5%) e sull'inflazione (2,4%) per la fine del 2025. Tuttavia, con l'insediamento del presidente eletto Trump, il prospettato inasprimento della politica commerciale estera è in conflitto con le promesse di tagli alle tasse: "gli impatti di queste due politiche si annullano reciprocamente", commenta l'analista David Kostin.
Di conseguenza, le proiezioni sull'Eps 2025 e 2026 delle società quotate sull'S&P 500 si posizionano rispettivamente a 268 usd e 288 usd. Allo stesso tempo, le valutazioni rimangono elevate rispetto agli standard storici e possono rappresentare un rischio per gli investitori. Il multiplo P/E dell'indice S&P 500 è aumentato del 25% negli ultimi due anni, posizionandosi attualmente in area 21,7 volte. Alla fine del 2022, l'indice era scambiato a un multiplo di 17 volte. "Un mercato azionario che sta già includendo nelle valutazioni uno scenario macro ottimistico e che presenta multipli elevati rappresenta un rischio entrando nel 2025”, scrive Kostin. In particolare, i multipli elevati sono "segnali deboli per i rendimenti a breve termine, ma in genere aumentano l'entità delle flessioni del mercato in caso di shock negativo”.
In questo contesto, lo scenario prospettico per le Magnifiche Sette è positivo: i titoli, infatti, sono attesi continuare a performare meglio dell'indice anche nel 2025 - ma solo di circa il 7%, ovvero del margine più basso degli ultimi 7 anni. Questo perchè le attese del consenso vedono il divario tra i profitti di queste 7 società e le altre 493 ridursi nel corso del 2025, dal circa 30% atteso nel 2024 al 6% nel 2025 e al 4% nel 2026, grazie al miglioramento del quadro macroeconomico e all'allentamento delle condizioni per l'accesso al credito.
Anche i rischi connessi alla politica commerciale favoriscono l'S&P 493, che ha una quota maggiore di utili derivanti dal mercato interno rispetto alle Magnifiche 7. "I nostri economisti notano che gli attriti commerciali rappresentano un rischio importante per le loro previsioni di base. In particolare, una politica commerciale statunitense più restrittiva avrebbe probabilmente un impatto più forte sulla crescita non statunitense rispetto a quella americana. Le Magnifiche 7 realizzano quasi la metà delle loro vendite al di fuori degli Stati Uniti, rispetto al 26% dell'S&P 493", prosegue Kostin.
Da qui l'invito di GS a considerare le mid cap come opportunità d'investimento: "L'S&P 400 ha una lunga storia di sovraperformance rispetto ai titoli a grande e piccola capitalizzazione, una crescita degli utili di consenso simile a quella delle large-cap e tratta a un multiplo P/E assoluto inferiore (16 volte)".
Tenendo in considerazione tutti questi fattori, gli analisti della banca americana si aspettano una ripresa delle operazioni di M&A nel 2025, favorita anche dalla de-regulation prospettata dall'insediamento di Trump alla Casa Bianca. Goldman Sachs Research prevede che nel 2025 saranno completate circa 750 transazioni M&A negli Stati Uniti superiori ai 100 milioni di dollari in valore, ovvero +25% rispetto al 2024. "È probabile che nel prossimo anno le imprese aumentino la spesa per le fusioni e le acquisizioni in contanti del 20%, raggiungendo i 325 miliardi di dollari. Il volume totale delle fusioni dovrebbe aumentare ancora di più perché le elevate valutazioni delle azioni rendono il corrispettivo in azioni un'alternativa interessante al contante”, sostengono gli analisti.
Infine, anche l'AI è attesa giocare un ruolo importante per ridurre il gap tra Magnifiche 7 e S&P 493. Nel 2025 GS si aspetta che l'interesse per la tecnologia si sposti dalle infrastrutture a un approccio più ampio, una sorta di "Fase 3" che prevede il lancio sul mercato di applicazioni e loro monetizzazione. Questa fase interesserà tutte le aziende capaci di supportare la crescita della top line con l'adozione dell'AI e, quindi, non solo quelle che beneficiano da infrastrutture come i data center; tra queste, le società di software e di servizi, che tradizionalmente presentano profili di crescita sul più lungo termine.
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2911:59 nov 2024