MILANO (MF-NW)--L'annuncio della possibile fusione tra Saipem e Subsea7 è stato accolto tiepidamente dal mercato con entrambi i titoli che hanno chiuso la seduta in calo. Gli analisti di Barclays hanno raccolto i principali dubbi sull'operazione da parte degli investitori sottolineando che molto probabilmente con la presentazione dei conti e del piano di Saipem saranno dissipati.
1.PERCHE' ORA?
La combinazione di Saipem e Subsea7 è stata ventilata in passato, più recentemente nel 2019, ma non si è mai realizzata. La decisione di procedere ora - secondo gli analisti di Barclays - è da ricercarsi nel nuovo corso delle grandi compagnie petrolifere. Queste solo ora stanno tornando a orientarsi verso il petrolio e il gas: le strategie dei clienti stanno diventando chiare solo ora e gli appaltatori devono adeguarsi. Saipem e Subsea7 hanno percorsi chiari fino al 2028 con progetti target ben definiti. Questa fusione avrà impatto vero a partire dal 2029.
2.SERVE DAVVERO?
Molti investitori non sono a conoscenza delle complesse dinamiche e meccanismi delle navi da costruzione offshore. La differenza tra heavy-lift, posa di tubi di grande diametro, S, J e Reel sono complessità che non sono state necessarie negli ultimi anni. Pertanto, la natura complementare della flotta e la necessità storica di collaborare sono state forse sottovalutate.
3.ESPOSIZIONE ONSHORE
Gli azionisti di Subsea7 dopo la fusione saranno esposti ai business onshore e di perforazione di Saipem, caratteristica che spesso agli investitori americani storicamente non piace. L'operazione elimina lo status di pure-play di Subsea7 e potrebbe essere un passo troppo lungo.
4.TEMPISTICHE DELL'ACCORDO
La conclusione dell'accordo è prevista per la seconda metà del 2026, un periodo lungo in termini di contratti. L'attività rimane rischiosa e quindi gli investitori di Subsea7 hanno una lunga esposizione al portafoglio di Saipem, il cui track record è molto migliorato, ma che nel recente passato non è stato ottimale, avendo la società chiamato due aumenti di capitale. Inoltre, l'operazione coinvolge anche le autorità garanti della concorrenza, che probabilmente dovranno approvare la combinazione, con aree come il Brasile e l'Arabia Saudita in cui vi è una sovrapposizione tra le due società.
5.L'ELEFANTE NELLA STANZA
Durante una call con il management di Saipem gli analisti di Barclays hanno chiesto informazioni sulla due diligence del portafoglio dell'azienda. Ci sono due potenziali problemi noti, Courseulles sur Mer in Francia e il progetto Thai Oil. Subsea7 ha dichiarato di essere a proprio agio con il portafoglio ordini di Saipem, mentre la seconda non ha detto nulla. Durante la presentazione dei conti di Saipem dovrebbero essere chiariti i dubbi a riguardo.
6.E I DIVIDENDI?
I problemi di execution di Saipem negli ultimi tempi hanno portato alcuni a chiedersi se il dividendo che dovrebbe essere annunciato oggi sia in pericolo. L'accordo prevedeva che entrambe le società potessero pagare fino a 350 milioni di dollari e, sebbene ci aspettiamo che Subsea 7 segua questa strada, pagando l'intero importo, si parla di "fino a". Non c'è alcun impegno a pagare l'intero importo e quindi c'è flessibilità. Detto questo gli analisti sottolineano come sarebbe molto strano se nell'ambito di una fusione una delle parti distribuisse più dell'altra.
7.CASSA DI SAIPEM
Una caratteristica fondamentale di Saipem è la sua liquidità rispetto alle sue dimensioni. In particolare desta perplessità il ciclo di conversione di cassa che viene fornito con clausole di conversione/riscatto che si attivano in vari momenti, tra cui un cambio di controllo o un evento di flottante. Secondo Barclays questo potrebbe avere un certo impatto con il progredire dell'accordo.
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MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)
2517:16 feb 2025