(di Andrea Deugeni e Luca Gualtieri - www.milanofinanza.it)
MILANO (MF-NW)--Oggi potrebbe essere una giornata chiave per l’esito assemblea delle Generali che ieri il cda del Leone ha scelto di anticipare al prossimo 24 aprile. Il comitato dei gestori di Assogestioni si riunirà per discutere della presentazione di una lista. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, l’incontro dovrebbe tenersi nella sede milanese di Assogestioni a mercati chiusi e potrebbe prolungarsi fino a tarda serata. Il confronto è già partito da un mese e, con l'aiuto dell’head hunter Chaberton Partners, già si ragiona sui nomi in una rosa da cinque posti.
I TRE PRECEDENTI DI MANCATA PRESENTAZIONE DELLA LISTA
Secondo una fonte vicina al dossier tutto fa pensare che una lista venga fatta ma il quadro cambia in continuazione e non è detto che il comitato alla fine depositi un proprio elenco. D’altronde ci sono almeno tre precedenti recenti in cui l’associazione che rappresenta i fondi ha scelto di non procedere: le assemblee Tim del 2018 e del 2024 e quella Ubi del 2019. Chi oggi spinge per una mossa di questo genere, motiva la posizione con la necessità di non condizionare gli equilibri in un’assemblea come quella di Generali in cui il voto dei fondi sarebbe determinante in uno scontro fra due cordate in lizza per il controllo.
LE ASTENSIONI NEL COMITATO DEI GESTORI
Nella riunione di oggi l’incognita principale saranno le astensioni. Come già accaduto nel 2022, Generali e Mediobanca non parteciperanno ai lavori e nemmeno depositeranno le azioni per la lista: la prima perché è oggetto, la seconda perché ha già detto che presenterà una lista di maggioranza che riconferma gli attuali vertici Andrea Sironi come presidente e Philippe Donnet come ceo.
Allo stesso modo dovrebbero astenersi anche Mediolanum e Amundi mentre non è chiara quale sarà la posizione di Anima e della controllata Kairos. Le due società avrebbero partecipato alle ultime riunioni del comitato (di cui è vice-coordinatrice la rappresentante di Kairos Oriana Bastianelli, che fa le veci di Emilio Franco di Mediobanca sgr) ma c’è chi ritiene possibile che alla fine si asterranno in quanto in potenziale conflitto di interesse, dato il peso di dell’immobiliarista Francesco Gaetano Caltagirone, che è socio forte della sgr ma anche di Generali e in procinto di presentare una lista "corta" per il Leone.
Quasi certamente invece voteranno Poste e Intesa Sanpaolo che saranno quindi decisive per l’esito dell’incontro. Per stilare e presentare la lista c’è comunque tempo fino a sabato 29 marzo in vista dell’assise del 23-24 aprile. Il 10 aprile ci sarà invece la record date, cioè la scadenza per depositare le azioni e partecipare così all’assemblea.
FOCUS NON E' SOLO SU ASSOGESTIONI
La scelta di Assogestioni non è l’unica incognita per l’assemblea di Generali. Anche Unicredit con il proprio 5,2% (proiettato secondo indiscrezioni verso il 10%) giocherà un ruolo decisivo. Ma il ceo Andrea Orcel non ha ancora scoperto le carte. La quota è stata costruita con derivati nel corso degli ultimi mesi e potrebbe crescere in vista dell’assise. Orcel ha definito l’investimento una "partecipazione finanziaria che non implica alcun interesse ad acquisire la compagnia assicurativa". Questo non esclude che il banchiere di Unicredit possa apportare il mega-pacchetto di voti a una delle due cordate: quella capitanata da Mediobanca che parte dal suo 13,1% e quella promossa dal gruppo Caltagirone e appoggiata da Delfin, che insieme pesano attualmente per circa il 17%.
L'INCOGNITA UNICREDIT
Cosa farà Orcel? C’è chi ritiene che, schierandosi con Caltagirone e la cassaforte lussemburghese della famiglia Del Vecchio, il ceo di Unicredit possa raccogliere un credito politico da spendere nella partita Banco Bpm. L’ops di piazza Gae Aulenti è appesa al verdetto del comitato Golden Power di Palazzo Chigi che ne può ritardare e condizionare l’esito. C’è chi considera invece più probabile che Orcel potrebbe stare con Donnet se volesse capitalizzare un credito nei confronti del management della compagnia. Ma ci sono altre due ipotesi: che non si presenti in assemblea o che si astenga, determinando quindi solo un restringimento della platea dei votanti, oppure che voti per Assogestioni. Sarebbe davvero un cambio di scenario, perché in questo caso la lista dei fondi prenderebbe sicuramente un consigliere che, in base all’esito elettorale, potrebbe rivelarsi l’ago della bilancia. (riproduzione riservata)
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1310:20 mar 2025