MILANO (MW-NW)--L’indicatore iFlow Mood di Bny, che misura il sentiment complessivo degli investitori globali sulla base dei flussi aggregati nei vari asset, è passato da una lettura fortemente positiva a gennaio (+0,5%) a una sensibilmente negativa a fine marzo (-0,3%). Il quadro che ne emerge mostra un netto deterioramento dello stato d'animo degli investitori nel primo trimestre del 2025, assieme a segnali di una profonda ristrutturazione dei portafogli a livello globale. Una virata che, nei numeri, racconta il cambiamento psicologico degli operatori in scia alle tensioni geopolitiche e all’ombra di una crescita più debole.
In particolare, si legge nel Quarterly Investor Trends Report di Bny, è venuta meno la narrativa dell’eccezionalismo americano. "Abbiamo osservato una forte rotazione dei portafogli, con una riduzione delle partecipazioni azionarie statunitensi, che sono tornate alla media, mentre l'Europa è rimbalzata, passando dal 5% sotto la media al 5% sopra", spiegano gli analisti.
Questo spostamento è legato anche a un rinnovato racconto di crescita per l'Eurozona, in parte sostenuto dalla svolta nella strategia di spesa e sicurezza della Germania. "I Paesi agganciati alla catena industriale tedesca, come Polonia e Svezia, saranno tra i principali beneficiari di flussi in entrata", osservano gli esperti. Infine, nel primo trimestre ha pesato la ricerca di stabilità. L’importanza dei beni rifugio è emersa in diversi segmenti: dal divario tra i rendimenti dei titoli di Stato tedeschi e francesi, alla preferenza per valute come yen e franco svizzero nel mercato valutario, fino all’aumento dell’esposizione al settore utilities, storicamente correlato a flussi obbligazionari.
GUARDANDO AL SECONDO TRIMESTRE DEL 2025
Tuttavia, gli esperti di Bny prevedono un possibile allentamento dell’avversione al rischio. I beni rifugio, protagonisti nei mesi passati, potrebbero perdere attrattività man mano che il capitale tornerà a cercare rendimenti. Inoltre, i Treasury Usa potrebbero affrontare pressioni, sia per i dubbi sulla sostenibilità fiscale sia per i rischi stagflattivi legati alla risposta della Fed. Un altro aspetto da tenere d’occhio sarà la divergenza crescente tra investitori americani e internazionali nella domanda di titoli di Stato Usa a lunga scadenza.
D'altra parte, l'Europa e alcuni Paesi dell'Asia potrebbero beneficiare di una rivalutazione strutturale, sia sul fronte del credito, in virtù delle nuove esigenze di finanziamento, sia per quanto riguarda le azioni, grazie a prospettive di crescita in lieve miglioramento. Quanto al dollaro, Bny ritiene che abbia toccato il picco, pur prevedendo un’elevata volatilità. Eur/usd e usd/jpy dovrebbero stabilizzarsi in nuove bande di oscillazione, anche se un rimbalzo tattico della divisa americana rimane possibile.
Infine, nel peggiore degli scenari, i nuovi dazi annunciati potrebbero generare disordine prolungato, con impatti su valute e flussi. Ma, secondo gli analisti, esiste anche una lettura più costruttiva: se le regole del gioco diventassero più chiare, il commercio globale potrebbe riprendere slancio dopo una fase di cautela. "Il secondo trimestre si preannuncia più volatile, ma anche più fertile per chi saprà cogliere le rotazioni in atto. La vera sfida è non lasciarsi paralizzare dall’incertezza", concludono gli analisti.
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MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)
0719:01 apr 2025