MILANO (MW-NW)--"Negli ultimi mesi, il tema dei dazi ha ampiamente occupato l'agenda politica e il dibattito pubblico, suscitando preoccupazioni tra gli operatori economici, in particolare per la politica commerciale di Donald Trump e le potenziali contromisure da parte delle economie colpite. Per le aziende europee, e quelle italiane in particolare, questo scenario rappresenta una sfida complessa ma al tempo stesso un'opportunità per rivedere le proprie strategie e rafforzare la resilienza del business", ha dichiarato Pier Paolo Ghetti, partner Global Trade Advisory Service Line Leader di Deloitte. Le imprese italiane dovrebbero quantificare l'impatto dei dazi sulla marginalità aziendale, identificare azioni industriali o connesse ai flussi internazionali e, infine, definire una pianificazione strategica basata su leve di crescita e competitività, come la diversificazione dei mercati, la valorizzazione del brand e l'investimento in tecnologie digitali per migliorare efficienza e resilienza. Sono queste le tre fasi che le aziende dovrebbero attuare per fare fronte a questa fase di incertezza, con l'obiettivo di mitigare l'impatto delle politiche protezionistiche e di cogliere nuove opportunità di crescita, spiegano gli analisti di Deloitte.
L'IMPATTO DEI DAZI SULL'EXPORT ITALIANO
Per studiare il potenziale impatto sull'export italiano di nuovi dazi, Deloitte ha costruito un modello basato sui dati forniti da Comtrade, il database delle Nazioni Unite sul commercio internazionale. Dall'analisi emerge che, a parità di altre condizioni, e in particolare a parità di volumi esportati, l'applicazione delle aliquote maggiorate comporterebbe un incremento del costo dei beni italiani esportati negli Stati Uniti per i vari settori, complessivamente pari ad oltre 13 miliardi di dollari. Le importazioni statunitensi di prodotti provenienti dall'Italia nel 2024 ammontano a 78 mld usd, evidenziando, nel periodo 2020-2024, un aumento assoluto nelle esportazioni pari a circa 27 mld usd, con un tasso di crescita annuo composto pari a circa +11%. L'anno scorso, i beni che hanno maggiormente caratterizzano l'export italiano verso gli Usa sono macchinari industriali, prodotti farmaceutici e automobili, che presentano un valore rispettivamente di 14,2 mld, 11,6 mld e 5,5 mld usd.
"L'aumento dei dazi comporterebbe prezzi più alti che i consumatori americani dovrebbero valutare nell'acquisto degli stessi beni e servizi italiani, influenzandone negativamente la domanda in base all'elasticità del settore", concludono gli esperti.
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MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)
1119:27 apr 2025