04:38 | 23 apr 2025

FOCUS: Youtube compie 20 anni, ecco com’è cambiata la piattaforma (milanofinanza.it)

(di Sara Bichicchi - milanofinanza.it)

MILANO (MF-NW)--Un video, sgranato, di 19 secondi su un dominio registrato appena due mesi prima, il giorno di san Valentino. Inizia così, il 23 aprile 2005, la storia di Youtube. Con un ragazzo che descrive un elefante allo zoo e, in sottofondo, il barrito dell’animale. È Me at the zoo, il primo filmato pubblico caricato sulla versione beta della piattaforma. Vent’anni dopo, dei video caricati su Youtube si è perso il conto. Sono semplicemente troppi. Ogni minuto sono inserite 500 ore di registrazioni e le visualizzazioni giornaliere sono nell’ordine dei miliardi, come il numero degli utenti mensili.

LA SCOMMESSA DI GOOGLE

Nell’ottobre 2006 Google compra Youtube per 1,65 miliardi di dollari. La cifra è stellare per una piattaforma che esiste solo da un anno e mezzo. Youtube non ha un track record solido di profitti né una storia alle spalle: è stata lanciata ufficialmente (non in versione beta) 10 mesi prima. "Il prezzo fa di YouTube, una startup ancora poco redditizia, di gran lunga l’acquisto più costoso effettuato da Google in otto anni di storia", scrive la Nbc all’indomani dell’accordo. Youtube in quel momento è la scale up di tre under 30 che si sono conosciuti qualche anno prima lavorando in Paypal, Chad Hurley, Jawed Karim e Steve Chen, sostenuta (come Google stessa agli albori) dal fondo Sequoia Capital. Nel quartier generale appena inaugurato a San Bruno, in California, ci sono 67 dipendenti. Ma Eric Schmidt, amministratore delegato di Google dal 2001 al 2011, ci crede: "Questo è il prossimo passo nell’evoluzione di Internet", dice agli investitori in una conference call per presentare il nuovo acquisto. Due decenni dopo, si può dire che ha avuto ragione lui.

I NUMERI DI YOUTUBE

Negli anni Youtube sforna prodotti virali con numeri da capogiro. Il video musicale più riprodotto di sempre, Despacito di Luis Fonsi, sfonda gli 8,6 miliardi di visualizzazioni ad aprile 2025. Il secondo, See you again di Wiz Khalifa, sorpassa i 6,6 miliardi. E visualizzazioni significano pubblicità. Con inserzionisti disposti a pagare per raggiungere un pubblico vasto e spesso giovane. Così Youtube diventa uno degli elementi portanti nel modello di business di Google. Nel 2024 porta nelle casse del gruppo 36,1 miliardi di dollari (su 264,6 miliardi dell’unità Google advertising), 4,6 miliardi in più del 2023 grazie alla pubblicità che transita da Youtube Ads. Inoltre, macina abbonati: nel 2025 le sottoscrizioni a Youtube Music e Premium (la versione dell’app senza pubblicità) sono oltre 125 milioni (dati interni di Youtube). Solo in Italia a dicembre 2024 ci sono oltre 30 mila canali con più di 10 mila abbonati (+20%) e versioni locali di Youtube sono disponibili in oltre 100 paesi e 80 lingue.

DAI PODCAST ALLA SFIDA ALLA TV

Ma la piattaforma che il 23 aprile 2025 spegne la 20* candelina non è più solo un collettore di brani musicali e filmati brevi. Su Youtube si ascoltano canzoni ma anche podcast. Un rapporto Edison, relativo al quarto trimestre 2024, calcola che Youtube sia il servizio più utilizzato per riprodurre podcast negli Stati Uniti davanti a Spotify. Sempre su Youtube si guardano tutorial di pochi minuti oppure approfondimenti di un’ora. Spesso passando sul grande schermo. Così si inverte il flusso dei contenuti: non si va più su Youtube per cercare qualcosa che si è visto in tv, ma si usa la tv per guardare Youtube. Un cambio di paradigma che mette in discussione le gerarchie e minaccia il regno della televisione come mezzo di comunicazione primario. Secondo stime interne della società, ogni mese più di 1 miliardo di persone interagisce con i podcast di Youtube e guarda 400 milioni di ore di podcast in tv. Il tempo di fruizione sulle televisioni è aumentato del 30% nell’ultimo anno. E se il trend è globale, negli Stati Uniti, come spesso accade, è più rapido: tra il 2023 e il 2024 la tv ha superato il cellulare come dispositivo di accesso più utilizzato.

UNA FABBRICA DI CONTENUTI

Insomma, Youtube è ormai un'enorme fabbrica di contenuti. Alcuni sono creati per altri mezzi di comunicazione e poi riversati su Youtube. Altri nascono direttamente sulla piattaforma di Google, che si è dotata nel 2011 di un meccanismo di remunerazione dei content creator. Questo «partner program» tiene conto di visualizzazioni, sponsorizzazioni e numero di abbonati per calcolare la cifra da distribuire all'autore. Ma quanto guadagnano i creator? Youtube sostiene di aver pagato 70 miliardi di dollari nel triennio 2021-2024 e ipotizza che nel mondo ci siano circa 3 milioni di artisti e partner, mezzo milione dei quali fedelissimi della piattaforma su cui pubblicano da oltre 10 anni (dati Youtube 2013-2023).

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MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)

2316:38 apr 2025