06:55 | 23 apr 2025

FOCUS: eccezionalismo degli Stati Uniti non può continuare senza misure fiscali (Rbc BlueBay)

MILANO (MF-NW)--"Non è un caso che l'eccezionalità degli Stati Uniti abbia coinciso con la politica fiscale più espansiva della storia moderna. Gli ingenti disavanzi primari finanziati dall'accumulo di debito hanno consentito al governo di immettere nuova domanda nell'economia a costi contenuti. I rendimenti bassi hanno tenuto sotto controllo l'onere degli interessi, contribuendo a mascherare la portata dell'espansione fiscale", afferma Malin Rosengren, investment grade portfolio manager di Rbc BlueBay. Dal 2010, gli Stati Uniti hanno registrato un disavanzo primario medio di circa il -4,5% del Pil e accumulato debito per oltre il 30% del Pil. "Si tratta di un solido contributo alla crescita, maggiore è la capacità di spesa e più favorevole è la dinamica del debito", spiega Rosengren. Tuttavia, l'era dell'accumulo di debito a basso costo è giunta al termine.

IL DEBITO STA DIVENTANDO COSTOSO

"Il debito sta diventando costoso, poiché anche quello a basso rendimento dell'era Covid viene convertito in tassi molto più elevati", afferma l'esperto. Nel corso dei prossimi quattro anni di mandato di Trump, i Treasury inizialmente emessi con rendimenti medi dell'1,6% circa dovranno essere rinnovati a livelli più vicini al 4%. Ciò implica che anche solo per mantenere il deficit fiscale intorno agli attuali livelli compresi tra -5% e -6% del Pil è necessario un consolidamento di almeno 1 punto percentuale del deficit primario, ponendo il bilancio statunitense "in una posizione molto precaria", sottolinea il manager. La spesa per interessi assorbirà oltre il 20% del gettito fiscale, un aumento "considerevole" rispetto al 10% circa dell'ultimo decennio. Si tratta di una spesa improduttiva, poichè più si spende per gli interessi, meno risorse vengono destinate alla crescita del Pil. "Allo stesso tempo, dal punto di vista strutturale, nei prossimi dieci anni assisteremo a una riduzione del contributo del governo alla crescita reale del Pil", prosegue l'esperto. Questo perchè una quota crescente del bilancio sarà destinata alla spesa obbligatoria per programmi di assistenza sociale (come la previdenza sociale e l'assistenza sanitaria), a causa dell'aumento del numero di baby boomer che raggiungono l'età pensionabile. "Il punto è che la politica fiscale è sotto pressione su due fronti e quindi, anche se a prima vista un deficit di bilancio di circa il -6% suggerisce una politica fiscale molto espansiva, in realtà il contributo pubblico al Pil reale è in calo", conclude Rosengren.

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MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)

2318:55 apr 2025