MILANO (MF-NW)--L'incertezza tariffaria, unita a una più ampia instabilità economica, è diventata uno dei principali fattori di preoccupazione e un potenziale punto di svolta nella storia dell'eccezionalismo statunitense. "Diversi indicatori di crescita statunitensi segnalano ora un rallentamento, mentre le aspettative di inflazione rimangono elevate: una combinazione tossica per gli asset rischiosi", afferma Erik Keller, client portfolio manager global credits di Robeco.
Rispetto agli Stati Uniti, le prospettive per l'Europa "appaiono un po' più rosee", sottolinea Keller. Anche se una recessione negli Stati Uniti peserebbe "inevitabilmente" sull'Europa, il Vecchio Continente beneficia degli stimoli fiscali annunciati di recente e conserva la capacità di adottare ulteriori misure se necessario. "L'Europa potrebbe perdere gli Stati Uniti come partner commerciale, ma ha ancora accesso ai mercati globali. Al contrario, se i dazi persistono, gli Usa rischiano di isolarsi economicamente", avverte il manager.
Guardando all'outlook per i mercati del credito, "i venti di coda tecnici che hanno sostenuto i mercati negli ultimi due anni hanno subito una brusca inversione di tendenza", afferma Keller, aggiungendo che, con i total return che diventano negativi, potremmo assistere a deflussi dei fondi, che rafforzerebbero una spirale negativa. Tuttavia, tali dislocazioni "spesso creano opportunità per aumentare il beta a livelli di ingresso interessanti, e ci aspettiamo che queste opportunità emergano nel prossimo trimestre", sottolinea l'esperto.
SOVRAPPESATI SU HIGH YIELD EUROPEO, SOTTOPESATI SU QUELLO USA
Il portafoglio di Robeco mantiene un profilo di rischio sottopesato, "con un'attenzione particolare alla qualità, compresa una sottoponderazione dei titoli high yield CCC e B di qualità inferiore", spiega Keller. Inoltre, il fondo rimane sovrappesato nell'high yield europeo e sottopeso nell'high yield statunitense. "Attualmente la liquidità del mercato è squilibrata: vendere è difficile, mentre acquistare è relativamente facile. In periodi di difficoltà di mercato come questo, i mercati spesso vanno in eccesso", commenta il manager.
Fino ad ora, per Keller, la mancanza di decompressione nel credito investment grade (IG) è stata particolarmente evidente. L'esperto sottolinea che gli spread si stanno ampliando in modo uniforme, senza una reale differenziazione basata sulla qualità del credito IG, almeno per il momento. "Gli spread sono più ampi in tutti i settori, mentre ci si sarebbe aspettati una forte sovraperformance da parte dei settori più difensivi e meno sensibili alle tariffe, come le utilities. L'energia è stata un ritardatario naturale, dato l'andamento del petrolio, e stiamo osservando anche movimenti significativi in alcuni titoli del settore automobilistico e ciclico", conclude Keller.
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3011:13 apr 2025