MILANO (MF-NW)--Il Bundestag ha eletto ieri Friedrich Merz come nuovo cancelliere. Dopo la bocciatura della mattina, al secondo scrutinio il leader della Cdu ha ottenuto 325 voti a favore, nove in più di quelli necessari per la vittoria.
"Friedrich Merz ha incassato la fiducia al secondo tentativo. Ma quella che è passata come una vittoria è in realtà il segnale d'apertura di una fase politica instabile. Al mattino, il Bundestag lo aveva bocciato con 310 voti, sei in meno del necessario. Un dato eloquente se si considera che la sua coalizione conta 328 parlamentari. Merz ha poi vinto nel pomeriggio, ma il messaggio è chiaro: la maggioranza è divisa, e il sostegno non è più scontato. Non è una crisi, ma un monito", afferma Gabriel Debach, market analyst di eToro.
Secondo l'esperto, Merz non potrà forzare la mano. "Ogni riforma, ogni piano, ogni spesa richiederà più tempo, più compromessi, più mediazione. I margini fiscali ci sono, il fondo per le infrastrutture e la revisione del freno al debito sono già attivi, ma la rapidità d'azione che i mercati avevano prezzato potrebbe non realizzarsi", avverte l'analista.
GLI EFFETTI SULL'AZIONARIO, DAX IN ROSSO A METÀ SEDUTA
Il Parlamento si è trasformato per qualche ora in un generatore di volatilità. Nel dettaglio, il Dax ha toccato un minimo intraday del -1,9%, mentre il Mdax è sceso oltre il -3%, con il Sdax in profondo rosso. Secondo l'esperto, "è venuta meno la fiducia nel nuovo esecutivo di portare avanti un'agenda economica credibile, colpendo in particolare i titoli più legati alla domanda interna (ovvero le small e medium cap)".
Nel pomeriggio, la conferma di un secondo voto, vinto da Merz, ha innescato un rimbalzo "tecnico quanto emotivo", prosegue l'analista, permettendo ai listini tedeschi di chiudere con perdite ridotte: Dax a -0,42%, Mdax a -0,66% e Sdax vicino alla soglia della parità. Tuttavia, il recupero "ha avuto il sapore di un sospiro di sollievo più che di un'inversione strutturale", avverte Debach, domandandosi quanto sarà "fragile" la nuova stabilità tedesca di fronte ai prossimi shock, "se basta una spaccatura di sei voti a generare questa reazione". L'esperto sottolinea che è utile ricordare che il Dax, nonostante lo "scivolone politico" di ieri, segna ad oggi la migliore partenza dal 2020 e la seconda più forte da inizio secolo, con un rendimento annuo di oltre +16%.
SEGNALI CONTRASTANTI DAL MERCATO OBBLIGAZIONARIO
A prima vista, il mercato obbligazionario tedesco ha incassato il colpo "con apparente calma", afferma l'analista. Il rendimento del Bund decennale è rimasto ancorato al 2,53%, "un segnale che il sistema non grida al rischio sistemico". Tuttavia, per Debach, il vero segnale arriva dal tratto a 5 anni, dove l'asta del titolo con scadenza 2030 ha registrato una delle peggiori partecipazioni degli ultimi tre anni. Dei 4,26 miliardi di euro offerti, "solo 3,48 mld sono stati assegnati, il resto è rimasto sul tavolo", evidenzia l'esperto. Un "technical failure" su un'obbligazione tedesca è "un evento raro, ma soprattutto carico di significato. E quando il breve si sgancia dal lungo, è perché l'incertezza politica si è trasformata in dubbio operativo", aggiunge Debach.
Nel frattempo, lo spread Btp-bund ieri si è leggermente ampliato, fino a 111,8 punti base, "segno che nei momenti di fragilità tedesca il rischio torna a distribuirsi in modo asimmetrico", sottolinea Debach. Non solo in Italia, ma anche su Spagna, Portogallo e Francia. Lo spread oggi sta già rientrando, ma per Debcah il messaggio è che "le onde sismiche della crisi tedesca si propagano anche oltre confine". Se il nuovo governo tedesco parte con "una maggioranza risicata e una leadership già logorata sul nascere", allora i piani per una nuova stagione di integrazione fiscale europea, di difesa comune e di politica industriale, "rischiano di restare lettera morta", avverte Debach. La Bce, i mercati e le capitali europee guardavano a Berlino come guida, ma la Germania, oggi, "sembra più impegnata a tenersi insieme che a tenere unita l'Europa", conclude l'esperto.
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0711:28 mag 2025