ROMA (MF-NW)--Volatilità dei mercati vicina ai massimi storici, imprese che affrontano una fase di ripensamento delle supply chain e tecnologia che offre importanti opportunità di efficientamento e miglioramento della customer experience ma al contempo chiama a una revisione profonda dei modelli operativi. Sono queste le sfide del mondo bancario di cui hanno discusso i leader del settore durante la terza edizione del Bain Banking Event. Alla tavola rotonda hanno partecipato tra l'altro Stefano Barrese, responsabile divisione Banca dei Territori Intesa Sanpaolo; Elena Goitini, ad Bnl e responsabile del gruppo Bnp Paribas in Italia; Marco Elio Rottigni, dg dell'Abi.
"Dalla discussione è emerso come, in un'epoca segnata dall'incertezza, le banche possono rappresentare fari di stabilità e fonti di innovazione. Il contributo del sistema va ben oltre l'intermediazione: contribuisce a generare fiducia, protezione dei consumatori e supporto alla crescita", ha commentato Luca Penna, senior partner e responsabile financial services southern & eastern Europe di Bain & Company. Il recente intervento degli Stati Uniti per contenere il proprio disavanzo commerciale ha innescato un'ondata di misure protezionistiche, con conseguenze tangibili sull'economia globale. In soli cinque giorni, sono andati in fumo oltre 10 trilioni di dollari in capitalizzazione di mercato. La volatilità finanziaria ha raggiunto livelli paragonabili a quelli della crisi del 2008 e della pandemia. Le banche centrali, dal canto loro, hanno abbandonato le forward guidance, optando per approcci sempre più data-based.
In questo scenario di trasformazione sistemica, la competitività del settore bancario non può prescindere da una leva fondamentale, quella tecnologica. Le principali banche italiane stanno già investendo in maniera importante: quasi 1 miliardo di euro è destinato a progetti innovativi, con particolare attenzione all'intelligenza artificiale, alle piattaforme Api e alla mobile experience.
L'innovazione tecnologica, tuttavia, richiede anche un profondo cambiamento nelle competenze: nei prossimi cinque anni, oltre il 40% delle attuali skill sarà trasformato. Il settore bancario cerca sempre più profili con competenze tecnologiche: in Italia, il 30% delle nuove assunzioni nelle banche riguarda laureati in discipline STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica). Nel comparto dei servizi finanziari, le assunzioni in ambito intelligenza artificiale sono cresciute del 17%. Nonostante questo, l'offerta di talenti fatica a tenere il passo: in Italia ci sono il 6% in meno di studenti STEM rispetto alla media europea, e un'età media dei dipendenti bancari superiore rispetto alla media Ue.
Il risparmio europeo rappresenta una risorsa immensa, ancora in gran parte sottoutilizzata. Basti pensare alla liquidità parcheggiata sui conti correnti dei piccoli risparmiatori nel Vecchio Continente: una somma enorme, di cui ben 1.500 miliardi di euro solo in Italia. Nel nostro Paese, che invecchia rapidamente - oggi un italiano su quattro ha più di 65 anni, cinque punti percentuali in più rispetto al 2003 - e dove questa fascia di popolazione detiene oltre il 50% della ricchezza nazionale, la scarsa cultura finanziaria rappresenta un serio ostacolo alla protezione della ricchezza e alla crescita economica del Paese. La diminuzione dei redditi reali (in calo dell'8,7% dal 2008 a oggi, il dato peggiore tra i Paesi del G20) e il basso tasso di sostituzione tra pensione e reddito da lavoro evidenziano l'urgenza di promuovere l'investimento in soluzioni in grado di tutelare il potere d'acquisto e stimolare una crescita economica più sostenuta, indirizzando il risparmio verso l'economia reale.
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2619:34 mag 2025