06:06 | 11 lug 2025

FOCUS: azionario giapponese resta attraente nonostante urto dei dazi Usa (Capital Group)

MILANO (MF-NW)--L’inasprimento della politica commerciale statunitense apre una fase di incertezza per l’economia giapponese, fortemente esposta alle esportazioni. Ma secondo Hiroaki Amemiya, investment director di Capital Group, il mercato azionario del Paese mantiene solidi fondamentali e mostra segnali strutturali di resilienza.

La pressione dei dazi, l’eventuale rafforzamento dello yen e il rischio di frenata globale complicano le scelte della Banca del Giappone, chiamata a bilanciare inflazione e crescita. Eppure, secondo l’esperto, le azioni del Paese del Sol Levante restano interessanti per via di valutazioni basse, bilanci solidi e un contesto di riforme favorevole, con settori domestici relativamente isolati dalle tensioni geopolitiche. La ripresa dei salari reali e la spinta reflazionistica interna rafforzano ulteriormente l’appeal per gli investitori di medio-lungo periodo.

TRUMP IMPONE AL GIAPPONE DAZI DEL 25% DAL 1* AGOSTO

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato lunedì che a partire dal 1* agosto gli Stati Uniti imporranno dazi del 25% su tutte le importazioni dal Giappone, minacciando ulteriori restrizioni in caso di ritorsioni. "Se desiderate aprire i vostri mercati, potremmo riconsiderare la misura", ha scritto Trump in una lettera ufficiale. La reazione di Tokyo non si è fatta attendere. Il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba ha definito la decisione “davvero deplorevole”, ma ha ribadito l’intenzione di proseguire i negoziati con Washington “per raggiungere un accordo equo, nel rispetto degli interessi nazionali”.

L’ECONOMIA NIPPONICA È FORTEMENTE ESPOSTA ALLE TENSIONI COMMERCIALI

"L'economia giapponese, fortemente dipendente dalle esportazioni, è vulnerabile alle perturbazioni del commercio mondiale, con settori chiave come quello automobilistico, dei semiconduttori e della manifattura avanzata che devono affrontare la doppia minaccia dei dazi diretti e delle barriere non tariffarie", avverte Amemiya. Inoltre, Tokyo potrebbe essere costretta a limitare l’export di tecnologie sensibili verso la Cina, aumentando ulteriormente la complessità delle sue scelte geopolitiche ed economiche. In questo contesto, la Banca del Giappone deve affrontare uno scenario sempre più difficile. Se da un lato la crescita dei salari e le pressioni inflattive sostengono l’idea di una graduale normalizzazione monetaria, dall’altro il rischio di recessione globale e il rafforzamento dello yen potrebbero spingere la BoJ a una pausa o persino a un’inversione della politica restrittiva. "Il timore di un nuovo ciclo di apprezzamento dello yen, in un contesto di avversione al rischio globale, complica ulteriormente le scelte", sottolinea Amemiya, aggiungendo che una valuta più forte aiuterebbe a contenere l’inflazione, ma danneggerebbe esportazioni e utili aziendali, soprattutto nei comparti ad alta esposizione estera.

Azionario giapponese: valutazioni attraenti e resilienza interna

Il mercato azionario giapponese sta attraversando una fase di volatilità, ma secondo Amemiya permangono elementi strutturali di solidità. Le azioni giapponesi presentano valutazioni interessanti, bilanci robusti e benefici derivanti dalle riforme in corso sulla corporate governance e sull’efficienza del capitale. "La ripresa dei salari reali, dopo anni di stagnazione, è un segnale particolarmente incoraggiante", evidenzia l'esperto. Questo trend potrebbe alimentare una reflazione più sostenibile, rafforzando il consumo interno e riducendo la dipendenza dalla domanda estera. Il team di Capital Group mantiene una view cauta ma costruttiva sull’equity giapponese. In un contesto globale instabile, i settori domestici appaiono più difensivi, grazie alla minor sensibilità dei consumatori alla volatilità di mercato e alla spinta verso l’automazione legata alla carenza di manodopera. Sebbene negli ultimi anni abbiano prevalso i titoli value, si intravedono segnali di una possibile rotazione verso i titoli quality e growth, in linea con la crescente domanda di stabilità da parte degli investitori globali. "Per i portafogli a medio-lungo termine, il Giappone continua a offrire un profilo rischio/rendimento interessante, con la reflazione interna che potrebbe accelerare nei prossimi trimestri, anche se in parte ostacolata da un rallentamento globale", conclude l'esperto.

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1118:06 lug 2025