11:27 | 24 lug 2025

FOCUS: accordo Usa-Giappone migliore di attese, ora occhi sull'Ue (Ubs)

MILANO (MF-NW)--L'accordo commerciale tra Stati Uniti e Giappone è risultato “migliore delle attese” per i mercati ed ha contribuito a sostenere il sentiment globale, in attesa di una possibile intesa tra Usa e Ue. Lo afferma Mark Haefele, chief investment officer di Ubs Global Wealth Management, sottolineando che l’S&P 500 e il Nasdaq hanno aggiornato i massimi storici nella seduta di ieri, mentre le Borse europee questa mattina hanno aperto in netto rialzo.

Nel dettaglio, il patto con Tokyo prevede l’introduzione di tariffe “reciproche” del 15% sulle esportazioni giapponesi verso gli Stati Uniti, un livello più contenuto rispetto al 25% minacciato in precedenza. Il settore auto, che rappresenta circa il 30% dell’export giapponese verso Washington e la principale voce del disavanzo commerciale Usa con il Paese, sarà incluso nell’accordo. In aggiunta, il Giappone si è impegnato a investire 550 miliardi di dollari negli Stati Uniti e ad acquistare ulteriori beni agricoli.

Trump ha anche annunciato l’intesa con le Filippine, con dazi fissati al 19%, in linea con quelli già concordati con l’Indonesia e appena sotto la soglia del 20% siglata con il Vietnam. Sul fronte europeo, invece, la Commissione Ue ha confermato progressi nei negoziati per introdurre un’aliquota del 15% sulla maggior parte delle esportazioni verso gli Stati Uniti, evitando così lo scenario peggiore di dazi al 30% a partire dal 1* agosto. Alcune concessioni potrebbero riguardare settori come aerei, legname, dispositivi medici e prodotti agricoli.

Secondo Haefele, i dazi introdotti finora appaiono “più simili a strette di mano che a veri accordi vincolanti”, e la legalità delle tariffe “reciproche” resta incerta. È probabile, prosegue il cio, che la Corte Suprema possa dichiararle illegittime entro fine anno, ma tariffe settoriali più durature potrebbero comunque essere implementate in base a motivazioni di sicurezza nazionale. "I dazi inferiori sulle auto giapponesi e il periodo di grazia per i farmaci suggeriscono che le misure potrebbero essere meno punitive rispetto a quanto minacciato", osserva l'esperto.

Lo scenario più probabile, per Ubs, è che il livello effettivo dei dazi Usa si stabilizzi attorno al 15% entro fine anno, ben al di sotto delle soglie evocate nei primi giorni post-elettorali, ma comunque sei volte superiore ai livelli del 2024. Le conseguenze saranno negative per la crescita statunitense e rialziste per l’inflazione, ma la recessione dovrebbe essere evitata grazie a bilanci familiari ancora solidi. Tuttavia, “la volatilità di mercato è destinata a restare elevata, soprattutto se gli effetti economici si riveleranno più forti del previsto”, conclude Haefele.

lvi


MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)

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