MILANO (MF-NW)--È la settimana più densa dell’anno per i mercati. Al centro di tutto, ancora una volta, i dazi, mentre il cuore della stagione delle trimestrali batte all’unisono con i grandi appuntamenti macro. Il 1* agosto è la scadenza fissata per l’entrata in vigore delle nuove tariffe Usa. "L’intesa raggiunta in extremis con l’Unione Europea ha scongiurato lo scenario peggiore, ma restano sul tavolo dossier aperti con Canada, Corea del Sud, India e Cina. La tregua è fragile, e il rischio sistemico è stato solo posticipato", afferma Gabriel Debach, market analyst di eToro.
I mercati guardano anche altrove. Mercoledì 30 tocca alla Federal Reserve: il Fomc dovrebbe lasciare i tassi fermi tra il 4,25% e il 4,50%, ma sarà il linguaggio del presidente Jerome Powell, in conferenza stampa alle 20:30 italiane, a determinare l’umore degli investitori. A pesare, più dei dati, saranno le pressioni politiche. "Trump chiede tagli immediati, ma la Fed prende tempo e il nodo è sempre lo stesso: l’impatto dei dazi sull’inflazione", sottolinea Debach.
Nel frattempo, arriveranno importanti dati macro. Giovedì sarà pubblicato il core Pce di giugno, la misura preferita dalla Fed: attese a +0,3% mese su mese. Venerdì 1 agosto toccherà al Job Report di luglio: attesi solo 102.000 nuovi occupati, il dato più debole da febbraio, con disoccupazione in salita al 4,2%. Negli stessi giorni usciranno anche i Pil preliminari dell’Eurozona e dei suoi principali Paesi. Le stime indicano una stagnazione a livello aggregato, con contrazione per la Germania (-0,1%) e timidi segnali positivi da Francia (+0,1%), Italia (+0,2%) e Spagna (+0,6%). L’inflazione, invece, dovrebbe scendere sotto il 2% ovunque, eccetto in Spagna. In Asia, fari puntati sul Giappone: giovedì 31 la BoJ deciderà sui tassi (attesi invariati), mentre tra martedì e venerdì arriveranno dati su produzione industriale, inflazione, vendite al dettaglio e occupazione.
Ma è la stagione delle trimestrali a catalizzare l’attenzione. In cinque giorni pubblicano Microsoft, Meta, Apple e Amazon. Quattro nomi che, da soli, pesano il 25% dello S&P 500. Intorno a loro ruotano i conti di Boeing, PayPal, Visa, Mastercard, Spotify, Merck, Qualcomm, AbbVie, Exxon, Chevron, Ford, Altria, ARM, Coinbase, Cloudflare e Reddit. Le attese sono alte, ma anche i rischi. Gli operatori si preparano a una settimana ad alta volatilità, con molte opzioni che prezzano movimenti a doppia cifra post-earnings.
In Italia sarà una vera valanga. Sono attese le semestrali di Stellantis, Ferrari, Enel, Intesa Sanpaolo, Pirelli, Nexi, Leonardo, Prysmian, Campari, Recordati, Diasorin, Azimut, Technogym, Fineco, Terna, Amplifon, Brembo, Reply e molte altre. "Un passaggio chiave per testare la tenuta delle grandi capitalizzazioni italiane in un contesto di tensioni commerciali e rotazione settoriale", commenta l'esperto.
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MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)
2810:59 lug 2025