09:00 | 29 lug 2025

FOCUS: le valutazioni di Wall Street superano quelle giustificate dai fondamentali (GS)

MILANO (MF-NW)--L’S&P 500 e il Nasdaq Composite hanno toccato nuovi massimi storici, eppure, sotto la superficie, iniziano a emergere segnali di eccesso. Lo evidenziano gli analisti di Goldman Sachs, che nel loro ultimo aggiornamento del Financial Excess Monitor parlano di un quadro di rischio “moderato”, ma con valutazioni azionarie “molto elevate” e preoccupazioni crescenti sul fronte immobiliare e del bilancio pubblico.

AZIONI TROPPO CARE? PARTE DEL RALLY NON È SPIEGABILE DAI FONDAMENTALI

Secondo la banca, il rapporto prezzo/utili dell’equity statunitense si attesta oggi a 22,4, ben al di sopra della media storica (15,9) e anche sopra il livello di 20,7 giustificato dai fondamentali. Una differenza che suggerisce un crescente scollamento, soprattutto considerando che i tassi restano elevati e lo scenario geopolitico fragile. L’indice interno che misura l’attività speculativa segnala inoltre una propensione al rischio sopra la media, rafforzando l’idea che le valutazioni correnti potrebbero non reggere in caso di shock o rallentamento della crescita. Anche se non gridano al rischio sistemico imminente, gli analisti mettono in guardia su un eccesso di ottimismo, soprattutto in un contesto di alta incertezza geopolitica, tassi ancora restrittivi e squilibri fiscali. Il messaggio implicito è che i mercati stanno prezzando uno scenario troppo ottimistico, soprattutto rispetto alla sostenibilità delle attuali valutazioni.

IMMOBILIARE: RISCHIO LIMITATO DAI FONDAMENTALI

Sebbene l’indicatore segnali un certo rischio anche sul mercato immobiliare, Goldman Sachs ridimensiona le preoccupazioni. L’aumento dei prezzi delle abitazioni riflette principalmente uno squilibrio strutturale tra domanda e offerta di case unifamiliari più che dinamiche speculative o prestiti rischiosi. Il rischio di un crollo dei prezzi appare quindi contenuto, almeno finché la scarsità di offerta resterà elevata.

DEBITO PRIVATO SOTTO CONTROLLO, MA ATTENZIONE AI CONSUMI

Nel settore privato Usa, restano due punti di attenzione sul lato delle famiglie: il basso tasso di risparmio – ritenuto comunque coerente con l’alto livello di ricchezza – e il tasso di insolvenza sul credito al consumo. Su quest’ultimo fronte, Goldman osserva che l’aumento delle insolvenze è stato in gran parte legato a criteri di prestito più permissivi, piuttosto che a un deterioramento delle finanze familiari, e nota che i tassi si sono stabilizzati. Anche per il debito corporate, le preoccupazioni sono in calo. Dopo l’incremento degli oneri finanziari registrato negli ultimi anni, Goldman stima che il rifinanziamento dei debiti in scadenza aggiungerà solo un 3% ai costi nei prossimi due anni (contro una stima del 7% formulata nel 2023), grazie al rifinanziamento già avvenuto e al recente calo dei tassi sul debito societario.

IL VERO NODO RESTA IL DEBITO PUBBLICO

Diverso il discorso per la finanza pubblica. Per Goldman Sachs, la sostenibilità fiscale del settore pubblico rappresenta "una preoccupazione seria e crescente". Il rischio è che un ulteriore aumento del rapporto debito/pil e della relativa spesa per interessi possa costringere a consolidamenti fiscali difficili da attuare nel lungo periodo. Anche se i mercati per ora restano tolleranti, un eventuale cambio di rotta potrebbe portare a un rialzo dei tassi e a un irrigidimento delle condizioni finanziarie, proprio in una fase in cui le valutazioni degli attivi sono già su livelli elevati.

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MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)

2921:00 lug 2025