MILANO (MF-NW)--Il settore difesa è sicuramente uno dei settori più in vista degli ultimi anni, soprattutto per via delle tensioni geopolitiche crescenti e per il forte attaccamento con il settore tecnologico - che negli ultimi anni ha visto l'implementazione dell'IA anche in questo settore, afferma David Pascucci, market analyst di Xtb.
"Sono sicuramente molti i titoli che presentano numeri interessanti, così come i dati che potrebbero di fatto preoccupare nella tenuta a lungo termine dei trend rialzisti in atto", afferma l'esperto. In Europa "abbiamo sicuramente Rheinmetall, che si occupa di veicoli militari blindati e munizioni, azienda di punta in Germania e che fa parlare di sé per via della forte crescita degli ultimi anni". Ad esempio, da inizio anno il rendimento del titolo è stato di circa il 185%, rendimento a dir poco esorbitante considerando il Dax, l'indice di riferimento che arriva a sfiorare il 30%. L'azienda è passata da un fatturato di poco più di 7 miliardi di euro a 9,75 - un balzo di circa il 30% senza vedere però significativi incrementi dei margini che rimangono a ridosso dell'8%. Sul titolo pesa anche un rapporto prezzo/utili molto alto, pari a 95, completamente fuori scala e in eccesso rispetto al resto del mercato.
In Italia, prosegue, "abbiamo Leonardo, titolo cardine per il settore della difesa in Italia e in Europa, che si occupa di vari comparti, dagli elicotteri da combattimento a sistemi di difesa elettronici". Anche questo titolo "presenta una crescita molto forte con un rendimento da inizio anno pari al 95%, più alto del suo benchmark Ftse Mib e si colloca infatti tra i 5 top perfomer dell'indice. Tra il 2023 e il 2024 l'azienda ha presentato una crescita del fatturato di circa il 15% mantenendo però un margine relativamente basso, compreso tra il 4% e il 5%. La crescita è omogenea nel corso del tempo e il rapporto prezzo/utili a 27 è sicuramente più sostenibile rispetto ad esempio a Rheinmetall".
In Francia, continua, "abbiamo Thales attiva nel settore della difesa aerospaziale. Anche in questo caso, abbiamo una crescita effettivamente elevata ma minore rispetto agli altri due titoli, infatti il rendimento da inizio anno è del 73%, comunque ben al di sopra del pessimo Cac40 che ha performato solamente di un 8,5%. Il fatturato dell'azienda è cresciuto solamente di un 10% dal 2023 al 2024 con un margine in linea con quello di Leonardo. Il rapporto prezzo/utili è però elevato (siamo oltre i 70), pertanto la tenuta a lungo termine del ritmo di crescita potrebbe essere compromessa".
In Usa spicca per importanza Lockheed Martin, azienda di punta nel settore dell'aviazione militare e nella difesa, che da inizio anno performa in negativo con un -3% circa. La crescita del titolo, infatti, non è paragonabile a quello che vediamo in Europa, rialzi annui del fatturato nettamente inferiori al 10% con un margine in calo dal 2022 dove si passa dal 9% abbondante a circa il 7%. Il rapporto prezzo/utili in questo caso è in linea con le medie di mercato (circa 25) - dato che di fatto però non fa brillare l'azienda come un titolo appetibile rispetto al resto del settore.
Per quanto riguarda l'innovazione nel settore, "pesa molto Palantir Technologies che grazie ai contratti con la Difesa USA prosegue la sua forte crescita con un rendimento da inizio anno del 125% dopo la forte crescita del 2024. Inoltre, per Palantir il problema è il suo rapporto prezzo/utili, ben oltre i 600 che fa del titolo una scelta alquanto azzardata per un portafoglio di lungo periodo in quanto è un p/e assolutamente senza paragoni", spiega Pascucci.
"Un settore che è cresciuto molto soprattutto negli ultimi anni sulla scia delle tensioni geopolitiche globali che hanno caratterizzato e che caratterizzano lo scenario geopolitico attuale. Il problema, così come per altri settori, risiede sempre nelle quotazioni e nei fondamentali che pur presentandosi come solidi, o in crescita, presentano in alcuni casi delle forti criticità relative ai prezzi di borsa, come ad esempio i rapporti prezzi/utili elevati sottolineati nei singoli titoli. Titoli come Rheinmetall e Palantir, ad esempio, ma anche la stessa Thales, presentano questi rapporti fuori dalle normali metriche, rappresentando così un pericolo all'interno dei portafogli in termini temporali. In sostanza, è difficile che vengano mantenuti questi rapporti così alti con crescite dei fatturati relativamente stabili o in linea con quanto vediamo su aziende nettamente più capitalizzate come quelle tecnologiche", conclude.
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MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)
1818:15 nov 2025