11:20 | 26 nov 2025

FOCUS: emergenza abitativa Usa, quali le implicazioni di mercato (Invesco)

MILANO (MF-NW)--L'accessibilità economica del mercato immobiliare statunitense rimane una preoccupazione centrale per policymaker e famiglie. Scott Bessent, Segretario al Tesoro Usa, ha dichiarato che l'amministrazione Trump potrebbe dichiarare lo stato di emergenza nazionale per l'edilizia abitativa.

PREZZI CASE IN AUMENTO, FAVORITI DA BASSI TASSI IPOTECARI

Dopo la pandemia, i prezzi delle case sono aumentati vertiginosamente, dato che i bassi tassi ipotecari e il lavoro a distanza hanno alimentato la domanda. Il panorama è stato particolarmente difficile per i giovani, commenta David Lyle, Co-Head of Structured Investments di Invesco, infatti, secondo la National Association of Realtors, "l'età media dei primi acquirenti è aumentata da 30 anni nel 2010 a 38 anni nel 2024". Nonostante i tagli dei tassi previsti dalla Federal Reserve potrebbero alleviare la pressione, abbassando i costi di finanziamento, la sola politica monetaria non riuscirà a risolvere il problema. Dunque, "l'amministrazione prenderà probabilmente in considerazione una serie di strumenti politici per ridurre i costi e aumentare l'offerta per i potenziali acquirenti". A livello assoluto, l'inventario immobiliare nazionale rimane basso rispetto agli standard storici, con solo 1,4 milioni di immobili in vendita al 31 agosto, riporta Zillow. Tuttavia, la debolezza della domanda ha riportato l'equilibrio nel mercato delle case esistenti. Nonostante il dibattito sulla carenza di alloggi rimanga centrale, l'amministrazione sembra intenzionata a concentrarsi sull'allentamento delle barriere alla costruzione, in particolare per le case di fascia bassa.

MISURE SU OFFERTA E DOMANDA COMPORTANO TRADE-OFF E RISCHI

"Le potenziali iniziative sul fronte dell'offerta sono generalmente complesse e richiederebbero molto tempo per essere attuate. Le politiche volte a ridurre i costi per i mutuatari, invece, potrebbero essere più rapide ed efficaci", prosegue Lyle. Tuttavia, un rapido miglioramento della domanda potrebbe portare un'accelerazione dei prezzi delle case, compromettendo l'accessibilità. Aumentare l'offerta, invece, potrebbe deprimere i prezzi e innescare una reazione politica da parte dei proprietari di immobili esistenti. Idealmente, conclude l'esperto "un calo dei tassi ipotecari porterebbe un certo sollievo a breve termine, mentre un flusso equilibrato di nuove costruzioni a lungo termine potrebbe affrontare la carenza locale, sostenendo al contempo un tasso moderato di apprezzamento dei prezzi delle case che non superi la crescita dei salari".

CENTRALE IL RUOLO DI FED E GSE

I mercati finanziari si concentreranno su quali strumenti saranno scelti per migliorare i tassi ipotecari. "Oltre alla riduzione dei costi e delle commissioni sui prestiti, i tassi ipotecari trarrebbero vantaggio dai tassi di interesse più bassi sui titoli del Tesoro statunitense e dagli spread ipotecari secondari più contenuti, in particolare per i titoli emessi e garantiti dalle Government-Sponsored Enterprises (Gse), Fannie Mae, Freddie Mac e Ginnie Mae", spiega l'esperto. Tuttavia, un taglio da parte della Fed porterebbe benefici solo sul segmento a breve termine della curva dei rendimenti piuttosto che sulle scadenze più lunghe. Pertanto, prosegue l'esperto, "i funzionari potrebbero concentrarsi su altre strategie per ridurre i tassi dei titoli del Tesoro a più lungo termine, come la riduzione delle emissioni o l'acquisto da parte della Fed di titoli con scadenze più lunghe". Gli spread dei mutui secondari potrebbero essere compressi dall'aumento della domanda di questi strumenti. La riduzione dei requisiti patrimoniali per le banche, continua Lyle, "insieme a una curva dei rendimenti più ripida, aumenterebbe probabilmente la propensione agli investimenti ipotecari. In base ai termini degli accordi con il Tesoro statunitense, Fannie Mae e Freddie Mac hanno anche la capacità di acquistare oltre 200 miliardi di dollari in titoli ipotecari". Infine, la Fed potrebbe decidere di reinvestire i titoli garantiti da ipoteca che detiene o addirittura investire importi superiori ai rimborsi in un altro ciclo di quantitative easing.

cba


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2611:20 nov 2025