07:58 | 18 Apr 2024

MF ANALISI: perché l’Antitrust è uno dei pochi presidi a sostegno di un mercato sano

di Marcello Clarich - ordinario di Diritto Amministrativo Sapienza Università di Roma

ROMA (MF-NW)--Il mercato unico europeo, che è il principale motore di crescita, produttività e competitività, è a rischio di implosione. Su questo tema Roberto Rustichelli, presidente dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, ha aperto la Relazione annuale sull'attività svolta tenutasi ieri nell'Aula di Montecitorio.

Le criticità sono almeno tre. In primo luogo, la frammentazione del mercato unico dipende dall’allentamento della disciplina degli aiuti di Stato decisa nel marzo 2023 che "è destinata a innescare una pericolosa corsa dei singoli Stati ai sussidi". Ne sono avvantaggiati i Paesi finanziariamente più forti. Nel corso del 2022 e nella prima metà del 2023 sono stati erogati alle imprese circa 141 miliardi di euro. La Germania ha fatto la parte del leone con una spesa pari allo 0,9% del pil, mentre l'Italia ha erogato aiuti per lo 0,2% del pil. Il nuovo regime prevede che gli Stati membri possano eguagliare i sussidi promessi da uno Stato extra-Ue per favorire l'insediamento delle imprese in Europa. Così, per esempio, la Commissione europea ha autorizzato aiuti per 902 milioni di euro a un produttore svedese di batterie per evitare che realizzasse una gigafactory negli Stati Uniti, beneficiando dei contributi previsti dall'Inflation Reduction Act, piuttosto che in Germania come previsto nel progetto originario. Secondo Rustichelli, occorre ritrovare la comunità di intenti tra gli Stati membri, che è alla base del progetto comune europeo, in modo da garantire con strumenti e risorse comuni una crescita uniforme e coesa dell’economia europea. Neppure la Germania è in grado di competere con i quasi 500 miliardi di sussidi previsti dall’Inflation Reduction Act negli Stati uniti. Occorre dunque istituire un fondo sovrano europeo e questa dovrà essere la priorità della nuova Commissione Europea. È da evitare comunque la proroga della scadenza a fine 2025 del regime temporaneo europeo degli aiuti di Stato.

La seconda criticità riguarda la disciplina del golden power, cioè dei poteri speciali attribuiti ai governi nazionali per monitorare, condizionare e addirittura vietare operazioni societarie e patrimoniali che interessano imprese nazionali per ragioni di tutela di interessi strategici. Introdotta in Italia nel 2012, la disciplina del golden power fu concepita come strumento eccezionale per il controllo degli investimenti provenienti da Stati extra-Ue, come la Cina, in una fase di tensioni geopolitiche crescenti. Modifiche legislative successive hanno via via ampliato sia i settori economici interessati (per esempio, l'agroalimentare, le reti 5G, i servizi finanziari), sia il tipo di operazioni monitorate. È stato così introdotto un meccanismo molto invasivo di monitoraggio di beni considerati strategici riguardanti anche operazioni intra-Ue e addirittura prettamente nazionali. Tutto ciò altera la concorrenza, scoraggia l'innovazione e la propensione ad assumere rischi imprenditoriali.

Una terza criticità riguarda la concorrenza fiscale sleale tra gli Stati membri, sottolineata da Rustichelli fin dalla sua prima relazione annuale del 2019, che mina l'equa competizione tra le imprese e le fondamenta della costruzione europea. Molti altri temi sono stati trattati nella relazione, che ha citato i casi principali dell'anno esaminati e spesso sanzionati dall'Autorità. Un'area di intervento riguarda il settore digitale che pone problemi anche di trattamento dei dati personali. Un procedimento è stato avviato, e concluso con impegni, contro Google, che ostacolava la condivisione dei dati con altre piattaforme su richiesta degli utenti. Un altro procedimento è ancora in corso nei confronti di Apple in relazione a modalità discriminatorie di acquisizione del consenso degli utenti al tracciamento dei propri dati di navigazione. Un'altra linea di intervento ha riguardato i settori esposti a tensioni inflattive che colpiscono le fasce più deboli della popolazione. Per esempio il teleriscaldamento, che ha registrato aumenti tariffari ingiustificati come anche il mercato dei carburanti per autotrazione; il settore aeronautico che ha visto lievitare i prezzi in particolare sulle rotte di collegamento con le isole. Una terza linea di intervento riguarda la sostenibilità ambientale. L'autorità ha avviato, per esempio, due procedimenti relativi alle tariffe dei servizi di ricarica delle autovetture e la componentistica per le biciclette elettriche. Non poteva mancare un riferimento al caso Ferragni, di finta beneficenza, relativo al Pandoro Pink Christmas promosso dalla nota influencer. In definitiva, in una fase di neodirigismo nei rapporti tra Stato e mercato l'autorità Antitrust continua a essere uno dei pochi presidi a favore di un ambiente competitivo sano del quale beneficiano i consumatori e le imprese migliori.

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1807:58 apr 2024