03:13 | 26 apr 2024

FOCUS: in 2024 emissioni globali bond +7% a/a a circa 8,2 trilioni usd (S&P Global)

MILANO (MF-NW)--S&P Global ha rilevato un'impennata dell'emissione di bond a livello globale a partire da novembre 2023, fenomeno che ha interessato diversi settori. Gli esperti rivedono quindi le stime per l'intero 2024, che ora toccano quota 8,2 trilioni usd, in crescita del 7% sul 2023. "I mercati sono sempre più ottimisti riguardo ai futuri tagli dei tassi di interesse e alla continua tenuta dell'economia, ma anche i timori di un aumento delle incertezze e delle potenziali fonti di volatilità dei mercati nel corso dell'anno hanno generato una certa cautela", commentano gli esperti.

CONTESTO MACROECONOMICO FAVOREVOLE

L'ottimismo del mercato, soprattutto nei Paesi sviluppati, alimentato dalle aspettative di taglio dei tassi da parte delle banche centrali e unito al calo dell'inflazione e alla speranza di un 'atterraggio morbido' del ciclo economico, ha spinto gli spread obbligazionari su minimi pluriennali. In questo contesto, molti emittenti nel corso del primo trimestre dell'anno si sono rivolti ai mercati primari, spingendo la crescita delle emissioni in quasi tutte le principali asset class. Negli Stati Uniti, in particolare, lo spread delle obbligazioni di grado speculativo si è ristretto fino a raggiungere il minimo storico di 234 bp lo scorso 10 aprile, soprattutto a causa del recente aumento dei rendimenti dei Treasury rispetto a quelli corporate. Inoltre, sebbene ancora leggermente elevati rispetto all'inizio del 2022, anche gli spread delle obbligazioni speculative europee sono scesi notevolmente negli ultimi anni. Le motivazioni alla base delle emissioni sono principalmente attribuibili al rifinanziamento (77% dei casi), piuttosto che alla raccolta di capitali per operazioni M&A o per spese in conto capitale, rileva S&P Global.

FARO SU MOSSE FEDERAL RESERVE

Le aspettative sui tagli dei tassi di interesse sono cambiate rapidamente nel corso dell'anno, soprattutto a partire da metà marzo dopo dati Usa nettamente sopra le attese. Sono riemerse anche le preoccupazioni per il forte aumento dell'offerta di Treasury, che probabilmente, secondo gli analisti, hanno spinto al rialzo i rendimenti a più lungo termine. "Le possibili conseguenze per il resto del mondo sono o che le altre principali banche centrali dovranno mantenere i tassi elevati per tenere il passo con la Fed, o che i tagli - con un valore di 75 bps ancora nel nostro scenario di base per la Bce quest'anno - si tradurranno in un ulteriore apprezzamento del dollaro statunitense. A parità di condizioni, entrambi i casi ridurrebbero i nostri totali di emissioni in dollari in futuro", commenta S&P Global.

EMISSIONI IN AUMENTO IN TUTTI I SETTORI

Gli esperti si aspettano un aumento delle emissioni di bond del 10% su base annua nel 2024 nei settori non finanziari (e dell'8% in quello finanziario), una stima rivista al rialzo dal precedente 5,5%. "La maggior parte dell'aumento dell'intero anno potrebbe essere già alle spalle, con i totali del primo trimestre in crescita di circa il 21%, in quanto il recente sentimento del mercato è diventato più negativo, con un'incertezza crescente nella seconda metà dell'anno", commentano gli esperti, sottolineando comunque come le società avevano già accumulato grandi riserve di liquidità e investimenti grazie all'eccesso di emissioni nel 2020. "Ci aspettiamo che le loro disponibilità liquide e di cassa tornino ai livelli pre-pandemia quest'anno e scendere ulteriormente nel corso del prossimo anno, togliendo una fonte alternativa per pagare i prossimi pagamenti di capitale o finanziare la crescita futura".

POSSIBILE AUMENTO M&A

Le operazioni M&A potrebbero aumentare quest'anno, dopo due anni di domanda ridotta e volumi inferiori alla norma. Eppure, rileva S&P Global, i recenti sviluppi che sostengono il persistente aumento dei tassi di interesse e le valutazioni sfavorevoli potrebbero limitarne l'aumento. "Un altro potenziale ostacolo potrebbe essere rappresentato da normative più restrittive, in particolare negli Stati Uniti. Finora, il volume delle operazioni di fusione e acquisizione annunciate è stato costante negli ultimi 12 mesi, ma ancora più debole rispetto a prima della pandemia su base mensile", concludono gli esperti.

bon

andrea.bonfiglio@mfnewswires.it


MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)

2615:13 apr 2024